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Focus conservanti: Chlorhexidine

Il difficile periodo che tutti stiamo vivendo ha portato ad un aumento esponenziale del consumo di prodotti ad azione igienizzante, sanitizzante, biocida. Dopo l’alcol etilico e l’ipoclorito di sodio è probabile che la Chlorhexidine sia tra le sostanze più ricercate per le funzioni appena descritte.

La Chlorhexidine è una polvere cristallina bianca inodore. Nei cosmetici e nei prodotti per la cura personale, la Chlorhexidine ed i suoi sali (Chlorhexidine Dihydrochloride, Chlorhexidine Digluconate e Chlorhexidine Diacetate) vengono utilizzati come antimicrobici, attivi per l’igiene orale e conservanti. Oltre ad essere utilizzata in cosmesi, la chlorhexidina è utilizzata nella pratica medica. Questi ingredienti, in particolare il sale digluconato, sono largamente impiegati in odontoiatria perché inibiscono la formazione della placca.

Azione antimicrobica

La Chlorhexidina, essendo un composto cationico, interagisce con la membrana cellulare batterica carica negativamente. L’effetto battericida è dovuto all’inibizione delle funzioni della membrana, come il trasferimento di elettroni e l’attività dell’ATPasi legata alla membrana. La clorexidina è efficace contro un’ampia varietà di batteri gram-positivi e gram-negativi a partire da concentrazioni relativamente basse.

Profilo Tossicologico della Chlorhexidine

Come sottolineato, la Chlorhexidine è una sostanza ampiamente utilizzata da molto tempo in varie classi merceologiche. Nel corso degli anni, il suo profilo tossicologico è stato analizzato in numerosi studi scientifici eseguiti sia su animali che sull’uomo, e la bibliografia a supporto può essere considerata sufficiente per individuare i principali endpoints tossicologici.

La Chlorhexidina è risultata leggermente tossica negli studi per via orale e inalatoria; non è risultata cancerogena in uno studio di 2 anni sull’acqua potabile; alle concentrazioni di utilizzo nei cosmetici non è risultata irritante per gli occhi e la pelle.

Impurezze

La revisione n°10 delle linee guida SCCS sui test per gli ingredienti cosmetici e la loro valutazione della sicurezza pone particolare attenzione sulla presenza di impurezze potenzialmente tossiche presenti nei prodotti cosmetici.

La p-Cloroanilina è una sostanza utilizzata come componente per la sintesi della chlorhexidina, ma è anche un prodotto della degradazione della clorexidina diacetato e digluconato. Viene regolarmente rilevata nella clorexidina dopo una conservazione prolungata. A bassi pH ed a temperature elevate la degradazione è accelerata.

Alcuni studi scientifici su ratti hanno mostrato un potenziale cancerogeno della p-Cloroanilina, ragion per cui nei certificati d’analisi che corredano l’acquisto della materia prima è indicato il valore di tale impurezza.

È bene quindi attenersi alle disposizioni del fornitore riguardo la conservazione e la shelf life per evitare di incorrere nell’aumento delle concentrazioni della p-Cloroanilina.

Conclusioni

La Chlorhexidine ed i suoi Sali sono regolati nell’Allegato V / 42 del Regolamento Cosmetici (CE) n. 1223/2009. Sulla base di queste informazioni il regolamento europeo CE 1223/2009 autorizza l’utilizzo della Chlorhexidine ed i suoi Sali fino ad un massimo dello 0,3% nei prodotti cosmetici.


Rif: Final Report on the Safety Assessment of Chlorhexidine/Chlorhexidine Diacetate/Chlorhexidine Dihydrochloride/Chlorhexidine Digluconate https://journals.sagepub.com/doi/abs/10.3109/10915819309140642

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